Page 6 - Racconto dipinti
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GENESI GREEN
GENESI GREEN
AND HOPE
AND HOPE
Il dipinto “GENESI GREEN AND HOPE” di Angelo sull’astrazione, Pregoni la rende pura espressione
Orazio Pregoni è un’opera potente che affronta dell’anima, in un moto inverso dall’esterno all’interno,
temi complessi come il razzismo e l’immigrazione combinandola con un elemento figurativo, creando
attraverso l’immagine di un bambino. La scelta di dunque un dialogo tra il colore e la figura del
utilizzare il verde come colore predominante può bambino.
essere interpretata come un simbolo di speranza e I colori non umani, come il verde predominante,
rinascita, in linea con il titolo dell’opera. giocano un ruolo cruciale nel trasmettere il
Come spesso accade, Pregoni non pone il messaggio dell’opera. Il verde può rappresentare
soggetto dentro la tela, ma usa la tela come se la natura, la crescita e la speranza, ma anche
fosse un’inquadratura, quasi casuale: un’immagine l’alterità e la diversità. Questo uso simbolico del
talmente emozionante da essere rubata e colore aiuta a sottolineare i temi del razzismo e
scandita in un attimo preciso, indipendentemente dell’immigrazione, suggerendo un futuro in cui queste
dall’inquadratura. Il bimbo (o la bimba) rosa, questioni possano essere affrontate e superate,
pur essendo racchiuso in un ovale perfetto, una ma persino un concetto semplice e immediato:
sorta di uovo cosmico, ha un piedino schiacciato nessun essere umano ha un colore della pelle, ma
verso lo spettatore che conferisce ancora più tutti hanno un’anima colorata. In sintesi, “GENESI
intensità al dipinto e, rappresentando la genesi, GREEN AND HOPE” di Angelo Orazio Pregoni è
metaforicamente mette in scena la scoperta della un’opera che utilizza il colore e la figura umana
vita. per esplorare temi sociali contemporanei, creando
Confrontando questo dipinto con opere di pittori un ponte tra la tradizione pittorica, l’innovazione
del passato, possiamo notare alcune ispirazioni e temi sociali.
e assonanze. Ad esempio, Giovanni Ambrogio
de Predis, noto per il suo “Angelo in verde con
viola” (1490), utilizza il verde in un contesto
religioso e angelico, conferendo un senso di
serenità e spiritualità. Pregoni, invece, utilizza
il verde in un contesto più contemporaneo e
sociale, trasformandolo in un simbolo di speranza
e cambiamento. In entrambi i dipinti è proprio un
piede ad avanzare verso il fruitore, fuori dai dettami
geometrici o spaziali dell’opera: un dettaglio che
Angelo Orazio Pregoni ricalca dal punto di vista
compositivo per “far accedere” lo spettatore in
una relazione di maggior pathos e verità.
In termini di tecnica, Pregoni sembra dare
grande importanza alla campitura, rendendola
protagonista anche nel titolo. Questo approccio
ricorda l’uso del colore di artisti come Mark
Rothko, che utilizzava ampie campiture di colore
per evocare emozioni profonde e riflessioni
interiori. Tuttavia, mentre Rothko si concentrava
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